Amerigo Lorenzini, agricoltore (48), si trovava vicino alla sua abitazione, nella frazione Isola del comune di Ortonovo (La Spezia). Erano circa le 19:45 dell' 11 Novembre 1954 quando sentì, dietro di lui, uno strano rumore, simile ad un “volare di rondini”: si voltò e rimase abbagliato da una luce che si affievolì a poco a poco. Su un prato antistante c’era un oggetto a forma di “sigaro”, circondato da un alone luminoso. Attraverso “una porticina laterale” uscirono tre piccoli esseri che parlavano una lingua incomprensibile.
Indossavano uno scafandro metallico: si diressero verso una conigliera con dodici conigli, senza badare, all’uomo, che spaventato, corse in casa a prendere il suo fucile. Quando uscì, gli esseri erano davanti alla gabbia: l’uomo puntò contro di loro l’arma e premette il grilletto, ma il colpo non partì. Tentò ancora di sparare, ma senza successo: contemporaneamente il fucile stava diventando sempre piu’ pesante, tanto che dovette lasciarlo cadere a terra. Non riuscì nemmeno a gridare, mentre le strane figure prendevano conigli e conigliera, rientrando nel “sigaro”: quest’ultimo decollò a forte velocità. Il teste, allora, riuscì a raccogliere il fucile e a sparare verso l’oggetto, ormai lontano. La gabbia e i dodici conigli erano effettivamente scomparsi.